20 gennaio 1488
20 gennaio 1488: il viceré D. Ximene Perez impalmava, il 31 maggio 1480, Donna Rosa Gambella, vedova di D. Angelo Marongiu, capitano di Sassari.
Facevagli costei donazione delle ville allodiali di Mores, Laquesos, Ardena e Todoraqui, istituendolo suo erede universale.
Nel 3 luglio 1483 lo stesso viceré coglie, con sentenza, la pingue eredità della predetta sua moglie, trucidata – a quanto ne dice la fama – dal riconoscente
marito.
Questo fatto, e l’essersi egli circondato di una casta privilegiata, nemica del bene pubblico, destava malcontento generale, ed il popolo sollevavasi a
rumore.
Tolto dal Governo dell’Isola, vi ricomparve poco dopo nella stessa qualità.
Con arti subdole sincerava il re della lealtà delle sue operazioni sino ad ottenere la condanna dei suoi emuli per lesa maestà.
Ma anche la sua stella dovea chinare al tramonto.
Con decreto 20 gennaio 1488, il re Ferdinando ordinava si procedesse allo staggimento dei suoi beni pel pagamento di lire sarde 12.000, pari a lire it. 23.040 da lui defraudate all’erario.
Questo il testo nel libro Tutti i giorni della Sardegna
Rosa Gambella
Racconto storico sassarese del secolo XV
Di Enrico Costa
Presentazione di Giuseppe Marci
Due trame s’intrecciano nel romanzo, quella privata della protagonista, Rosa Gambella, e quella pubblica della sconfitta finale della causa nazionale sarda da parte delle armi aragonesi. Una doppia tragedia che il Costa rappresenta attraverso strutture narrative capaci di tenere insieme la storia e l’invenzione fantastica, i documenti tratti dagli archivi e la descrizione di emozioni e sentimenti, le fisionomie dei personaggi storici tramandate dalle antiche carte e la cura dell’ambientazione, la costruzione degli scenari urbani e della campagna, gli esterni e gli interni dei palazzi, la cura dedicata ai personaggi, alle psicologie e all’abbigliamento.