Carla Cossu: Le erbe spontanee, che passione!
In questi giorni mi stavo preparando per la mia prima presentazione del nuovo libro “La cucina della buona salute”, ma visto la situazione attuale delle cose è stata rimandata come del resto tutti gli altri eventi del momento.
Ma nonostante questo non mi fermo, vado avanti e non trascuro le mie piante, neanche restando a casa.
Per chi mi conosce già è risaputa la mia passione per le piante spontanee e i loro usi. A chi mi sta conoscendo ora, posso dire che la passione per le piante ce l’ho sin da piccola.
Ho avuto una mamma, che conosceva le erbe sia da mangiare e sia per curare. Mi ha insegnato a riconoscerle semplicemente, come avrebbe fatto una brava maestra.
Io, bambina, raccoglievo le piantine o le foglie o i fiori e incollavo tutto su un quadernetto tutta contenta perché avevo il mio tesoro da custodire e mostrare.
Non avrei mai immaginato da grande di intraprendere gli studi universitari in questo campo, ma la passione e la curiosità aumentava sempre di più, finché non mi sono laureata in Scienze Naturali specializzandomi in Etnobotanica.
Ho scritto diversi libri, questo è il quarto, ma è quello che sento più mio; mi rispecchio nei ricordi dei miei genitori che ho condiviso con tante persone, in particolare anziane, delle quali ho conosciuto momenti di vita vissuta in periodi a me famigliari.
In questo libro parlo delle erbe spontanee sia come fonte di sostentamento e sia come medicina per il corpo secondo la tradizione popolare sarda.
Attraverso le interviste fatte, i molti libri letti e consultati, ho constatato come le erbe non siano mai mancate in cucina, soprattutto nei momenti di maggior necessità, come carestie e guerre. C’era fame e bisognava arrangiarsi.
Era la donna di casa, quando il capofamiglia era fuori a lavorare, che si doveva ingegnare a preparare piatti semplici e nutrienti per tutta la famiglia utilizzando pochi ingredienti tra cui le erbe eduli.
In genere, le erbe venivano usate per preparare zuppe, minestre o come companatico per accompagnare il pane; bastava una fettina di pane, per es. con figumorisca, o olia e il pasto era pronto e ci si doveva accontentare.
In questo volume sono riportate 51 ricette, molto semplici, gustose e nutrienti.
Alcune mi sono state tramandate sia da mia mamma che da mia nonna, altre mi sono state date da amiche e conoscenti e altre ancora provengono da libri di cucina sarda.
Aspettando che tornino tempi migliori e che tutto si risolva presto, io resto a casa, mi prendo il mio bel libro e mi preparo una semplice e sfiziosa ricetta.