Marco Pinna: Avete presente gli orologi swatch?
La batteria che li alimenta, non è schermata da una cassa, ma è a vista.
Ebbene, quella pila per quanto piccola, genera un campo elettromagnetico tale che, trovandosi appunto direttamente a contatto col polso, riesce a interferire con la conduzione della placca neuro muscolare, ovvero quell’infinitesimale meccanismo neuroelettrico che attiva la contrazione di un muscolo con la placca di tutti i muscoli di chi lo porta, non solo quelli del braccio! Al punto che eseguendo un test di resistenza del braccio, o della gamba, la forza di chi lo indossa, cala notevolmente.
Ma non basta: se si esegue un test per interposta persona, ovvero X non porta lo swatch, Y appoggia una mano su X, si testa la forza di Y, anche in questo caso, si verifica un calo.
Questi gli effetti del campo elettromagnetico della pila di uno swatch.
Il battito del nostro cuore, genera un campo elettromagnetico ben più potente dello swatch.
Lo stesso l’attività del nostro cervello.
Noi ancor prima di “materia solida”, siamo campi elettromagnetici.
La materia ci appare solida solo perché non distinguiamo determinate frequenze, ma in realtà tutto è in vibrazione e risonanza.
Pensate a quale campo elettromagnetico potrebbero causare le pile di migliaia di swatch che si mettessero a funzionare tutte insieme, in perfetta armonia. O centinaia di migliaia…milioni.
Eccoci.
Si calcola che tre miliardi di persone, siano confinate in casa per questa epidemia.
Probabilmente il numero è approssimato per difetto.
Poi ci sono quei miliardi di persone che, pur non essendo confinati, vivono e sperimentano le stesse emozioni, paure, angosce.
Miliardi di menti, miliardi di cuori…ma vi rendete conto?
E’ qualcosa di immenso, di mai verificatosi prima!
Mai!
Certo, direte, le guerre.
Vero, verissimo; ma c’è una profonda differenza.
In un conflitto mondiale, vi è contrapposizione, il dolore è ovunque, certo, eccome! Ma vi sono anche delle cariche negative, chi prevale schiaccia chi è sconfitto, non vi è assolutamente uniformità del sentire.
Non emergono compassione, pietà…non vi è spazio per un comune sentire. Un comune sperare.
Adesso è diverso.
Miliardi…ma nel dire questo dobbiamo concederci la vertigine che la consapevolezza di questi numeri provoca…miliardi di cuori, stanno battendo all’unisono, sono armonizzati sulla stessa frequenza, sulla stessa lunghezza d’onda.
Miliardi di menti provano le stesse sensazioni, gli stessi timori, cercano, disperatamente, le medesime speranze.
Mai nella Storia umana, si era verificato questo: una Armonia del sentire planetaria.
Quegli strumenti del nostro più intimo essere ovvero il nostro cuore, la nostra mente, finora tutti dispersi in soliloqui dissonanti, hanno trovato in questo immane dolore, un direttore d’orchestra che ci sta permettendo di sperimentare una Armonia che non avevamo mai nemmeno immaginato.
E non si tratta di crederlo: basta fare silenzio.
Ascoltare.
Questa Armonia si avverte, di più: si esperisce.
Miliardi di cuori, menti, che pensano, sperano, soffrono, respirano…
Pregano!…contemporaneamente allo stesso modo, all’unisono, creano un campo elettromagnetico potentissimo, anzi qualcosa che va molto oltre, che viene definito Eggregora.
Stiamo vivendo qualcosa di immenso, unico, straordinario.
Che non riusciamo a capire, ed è proprio qui la chiave.
Non è sul piano del capire che possiamo trovare, bensì sul piano dell’ascolto che dobbiamo cercare.
E per ascoltare, dobbiamo fare silenzio.
Silenzio da tutto ciò che finora ci aveva appunto impedito di ascoltare.
Se capire, strumento essenziale per molto, ma non adatto per tutto, ci rimanda ad un percorso logico razionale, qui abbiamo bisogno di comprendere!
Nel senso letterale: cum-prendere, prendere insieme, attraverso questo enorme respiro, questo enorme battito cardiaco, questo enorme pensiero.
E si comprende col Cuore, modalità assai diversa da quella della logica.
Sono entrambe essenziali, importanti, ma appunto: entrambe.
Ora, è tempo per la seconda, è il tempo del Cuore.
Abbiamo paura, tutti.
Concediamocelo, la paura non è indice di inadeguatezza, non avere paura davanti ad un evento come questo, non significherebbe avere coraggio, bensì essere incoscienti.
La paura, la possiamo e dobbiamo affrontare e superare, attraverso la consapevolezza di quel battito, di quel respiro, di quel pensiero universale, cosmico, di cui adesso, finalmente, abbiamo l’occasione di sentirci parte.
E nell’esperirci parte di questo tutto, che è infinitamente più ed infinitamente oltre del crederlo, allora finalmente riusciremo a comprendere e a sentire, e troveremo lo spazio e il modo per superare e vincere la paura, trasformandola in coraggio, nel senso letterale del termine: cor-agire, agire col Cuore.
In questo è la chiave della Speranza, una Speranza fortissima e tangibile.
Ascoltiamola, respiriamola insieme.
Insieme.
Non la Speranza che tutto torni come era prima.
Bensì la Speranza, che tutto rinasca diverso da prima.
Che tutto possa essere rigenerato e che questo Universale respiro, questo Universale battito del cuore, questo Universale pensiero, ci accompagni oltre l’epidemia ad una ricerca continua di un’orizzonte diverso, un’orizzonte di Luce.
Stiamo vivendo un’opportunità unica e straordinaria: non sprechiamola.
Questa incredibile Armonia, ci può trasformare, consentiamoglielo, semplicemente non opponendoci.
Ogni volta, che con un gesto anche il più piccolo e semplice, riusciremo a trasformare la paura in speranza in chi abbiamo vicino, avremo la consapevolezza di essere parte di questa Immensità.