25 gennaio 1951
25 gennaio 1951: la Fondazione Rockefeller offre altri 35 mila dollari come completamento del proprio contributo alla lotta antimalarica.
Dal 31 dicembre del 1950 il “Progetto Sardegna” è passato sotto la
direzione della Regione sarda. La lotta antianofelica può dirsi terminata con successo: è un evento storico nella lunga vicenda dei sardi.
Nel 1952, infatti, non sarà registrato neanche un caso di malaria “primaria” (che abbia colpito, cioè, sardi che ne fossero immuni sino a quel momento).
La malaria era stato il male che aveva afflitto la Sardegna per secoli: c’è un libro di Eugenia Tognotti che ricostruisce la storia di questa autentica piaga dell’isola, cominciata – secondo alcuni – al tempo della dominazione di Cartagine, secondo altri perfino prima.
Certo è che la Sardegna aveva fama di “pestilente” già ai tempi di Cicerone, che verso il 50 avanti Cristo scriveva al fratello, che si trovava ad Olbia, di fare attenzione a non prendere la malaria.
La lotta contro la malaria è cominciata alla fine del 1945, quando tanto la Fondazione Rockefeller americana, e l’Unrra, una istituzione delle Nazioni Unite, quanto il Governo italiano e le istituzioni sanitarie nazionali hanno messo a punto il piano degli interventi.
Creato l’Erlaas (Ente regionale per la lotta anti-anofelica in Sardegna), si è partiti dopo una “mappatura” di tutti gli specchi d’acqua dell’isola, il 7 ottobre 1947, con l’irrorazione col Ddt di tutti gli abitati della Sardegna.
Nell’estate del 1948 sono state impiegate 30 mila persone nella disinfestazione dei “luoghi d’acqua”. In quell’anno i casi di malaria sono scesi a 15.121, nel 1949 diminuiscono ancora sino a 1314, nel 1950 ci sono solo 40 ricadute (cioè – come si è detto – nessuno prende la malaria per la prima volta in vita sua), nel 1951 un solo caso primario e 8 ricadute.
Nel 1952 il bollettino della malaria segna zero.
Il “Progetto Sardegna”, come viene chiamato (e come è intitolato il libro che ne racconta la storia, scritto dall’uomo che lo diresse, John A. Logan), viene “chiuso” al 31 dicembre 1950.
L’impegno a continuare la disinfestazione passerà ad un ente regionale apposito, il Craai (Centro regionale anti-anofelico e anti-insetti), creato nel 1957.
I quattro anni di lotta sono costati 7 miliardi di lire di allora: due milioni
di quelle lire sono andati perduti quando una banda di fuorilegge ha attaccato e rapinato nel Nuorese la camionetta che portava gli stipendi agli operai dell’Erlaas.