24 aprile 1780

24 aprile 1780

24 aprile 1780: in seguito ai tumulti del giorno precedente, i più notabili di Sassari usano tutta la loro autorità personale, facendo larghe largizioni al popolo per ricondurlo alla calma: alla quale contribuisce pure un buon nerbo di soldatesca fatta venire da Alghero.

Si distinguono più di tutti l’arcivescovo D. Giuseppe Maria Incisa Beccaria, il duca dell’Asinara ed il conte di Monteleone. Percorrono essi la città dirigendosi a tutti, distribuendo al popolo grande quantità di bestiame e di grano.

Continuando l’esacerbazione degli animi, sebbene a torto, contro i consiglieri del Comune, si nominano cinque persone, bene accette, pel buon governo provvisorio della amministrazione comunale. Non fu però possibile smorzare l’odio concepito contro il governatore Allì Maccarani, del quale sparlavasi pubblicamente, apostrofandolo e insultandolo per le vie, essendo costui «una sanguisuga del sangue del povero, ed uno che non pagava né quel che comprava, né la mercede agli operai, perché il suo Dio era l’ingordigia di accumulare vel per fas, vel per nefas.

Fu consigliato da qualcheduno di pubblicare un pregone acciò, chi avesse da riscuotere, da lui si presentasse: ed ecco una continua processione verso il Palazzo del Governo; ma nulla riscuotendo, i poveri creditori se ne partivano maledicendolo». Così il Sisco, testimone oculare.

Redazione

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