5 aprile 1797

5 aprile 1797

5 aprile 1797: il Magistrato civico di Cagliari stabilisce, annuente il viceré Vivalda, il prezzo, il luogo, il tempo e il segno speciale della vendita delle derrate… «Chi compera a prezzo maggiore del fissato è punito col carcere per un mese, la prima volta, e con multa di lire sarde venticinque alla cassa civica… Si può vendere soltanto nei luoghi a ciò destinati a eccezione di licenza datane dall’Abbondanziere… I rivenduglioli prestingli atto di sottomissione di non fare monopolio… Chi manca di rispetto ai deputati sopra le tariffe è represso con pena arbitraria…

Tassate tutte le cose mangerecce, le carni di bue, di vacca, di vitello, di giovenco, le fruttaglie, i granelli, i pesci, le uova fresche o stantie».

Le carni, di qualsiasi qualità, dovevano vendersi, dal 29 settembre al 16 agosto, a 18 centesimi la libbra, ed a 14 centesimi nel rimanente dell’anno: le frattaglie a 4 denari: i granelli, danari 8 al paio: i piedi non pelati 1 danaro al paio: il prezzo massimo dei pesci più squisiti era limitato a 3 soldi per libbra (28 centesimi): le uova fresche dal 1° novembre al 31 marzo, danari 8 il paio; le stantie, danari 4.

Nello stesso giorno, 5 aprile 1797, si stipulavano solennemente a Bologna i segreti patti tra la Repubblica francese e il re Carlo Emanuele IV. Si conveniva che «non si darebbe alcun soccorso, né diretto, né indiretto, ai nemici interni degli Stati alleati».

Contemporaneamente proferivasi in Cagliari sentenza capitale contro alcuni partigiani di Giov. M. Angioi; ed a Sassari il Valentino ripiantava le forche; mozzava il capo ai seguaci dello stesso Angioi; e spargeva al vento la cenere dei cadaveri cremati.

Redazione

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