7 marzo 1812: fallito il raccolto nel 1811 e vietata nel dicembre l’esportazione del grano, supplivasi ai bisogni dell’Isola coi Monti frumentari.
Mancando però il grano, sul finire dell’anno principiarono gli orrori delle faide, accresciuti dalla scarsezza delle acque e dalla strage desolante che il vajuolo faceva dei bambini. Non scarseggiava la moneta ma mancava il grano. I contadini laceri e smunti si trascinavano in Cagliari con gemiti e grida lamentevoli in cerca di alimento. La povera gente cibavasi di erbe selvatiche, amare, insalubri. La Corte se ne commuove venendo in soccorso della miseria. L’esempio viene imitato dai doviziosi cittadini, i quali fanno a gara nel soccorrere anch’essi l’indigenza.