L’Anfiteatro romano di Cagliari

L’Anfiteatro romano di Cagliari

Sulla città indifesa, era il quarantatré,
caddero ronzanti le bombe del nemico,
un carico di morte, sangue e distruzione.
Gli ultimi dei poveri, persa l’abitazione,
senza un asilo, senza nessuna scelta,
ebbero l’Anfiteatro loro estremo riparo.
In una piccola valle dal morbido pendio,
tra le rocce del Colle Buon Cammino,
eran là, da millenni, quei ruderi romani.

Incise nel calcare, al sole abbacinante,
saliva la cavea in ordine crescente,
per potenti e patrizi, e ultima la plebe.
Mare in tempesta, il popolo incitava
arditi gladiatori negli scontri finali,
invitti lottatori contro belve ruggenti.
Erano migliaia ad acclamar gli attori,
i drammi e le commedie nell’arena all’aperto,
e morbosi assistevano alle pene di morte.

Vennero nei secoli abbandono e rovina,
atterrate le mura, fu libera razzia
delle bianche pietre per Kalari sorgente.
In anni non lontani rivisse nuova gloria,
con lirica, balletto, grandi artisti e cantanti,
nelle notti d’estate, tremolanti di stelle.
Nel teatro di pietra, dalla volta di cielo,
ancora gioie e dolori, trionfi e delusioni,
le musiche più amate e arie di malìa.

Ora è vuoto e par muto. Ricordo e desiderio.
Ma la storia cammina, nuova Cagliari attende.

Le immagini sono state selezionate da Susanna Piga

Enrico Valdès

RSS
Follow by Email
Instagram